La quinoa è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come spinaci e barbabietola. È l’alimento base delle popolazioni andine, che la chiamano Chisiya Mama, ovvero Madre Seme, e che la coltivano da oltre 5000 anni ad una altitudine media di 4000 metri. È una pianta resistente che non richiede cure particolari ma necessita di questo particolare clima e mal si adatta a climi diversi o a temperature più alte. Attualmente è coltivata prevalentemente in Perù e Bolivia.
Non è una graminacea ma viene considerata comunque un cereale, dato che questo termine non è un termine botanico ma culturale (vengono considerati cereali tutti quei semi che possono essere macinati per produrre una farina adatta alla panificazione).
Il 2013 è stato dichiarato da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Anno Internazionale della Quinoa, dove la quinoa diviene simbolo della salvaguardia della biodiversità e della prospettiva di vita delle popolazioni tradizionali che hanno permesso la conservazione di questo prezioso alimento.

Ne esistono oltre 200 varietà ma le migliori sono quelle con un basso tenore di saponine, che comunque viene lavata prima della commercializzazione. È comunque consigliabile lavare la quinoa prima della cottura per eliminare eventuali residui che conferiscono un sapore amaro al chicco.

La quinoa si fa notare tra i cereali perché fornisce tutti gli aminoacidi essenziali in sufficiente quantità, e quindi fornisce un apporto proteico completo. I cereali contengono proteine ma generalmente non tutti gli aminoacidi essenziali, soprattutto sono carenti di lisina, e quindi devono essere integrati con i legumi o con i semi oleosi per avere un apporto proteico completo. La percentuale di proteine presenti nella quinoa oscilla tra il 10 ed il 17%. E’ quindi un’ottima fonte proteica per chi segue diete vegetariane o vegane.
È priva di glutine quindi adatta alle persone intolleranti o allergiche e nello svezzamento.
Contiene una percentuale di grassi superiore agli altri cereali, in particolare troviamo acidi grassi polinsaturi come il linoleico (omega-6) ed il linolenico (omega-3). Questi acidi manterrebbero la loro qualità grazie alla presenza di vitamina E, che agisce come un antiossidante naturale.
Contiene molti minerali, in particolare magnesio, ferro, zinco, fosforo, calcio, potassio; i composti presenti nella quinoa però possono inibirne l’assorbimento completo (le saponine appunto ma anche gli ossalati che possono chelare minerali come calcio e magnesio e ridurne l’assorbimento).
La quinoa è una ottima fonte di vitamine A, E e del gruppo B. La vitamina E non sembra resistere ai trattamenti e alla cottura e quindi per assimilarla al meglio è bene consumarla cruda (previo ammollo) o germogliata.
Le proprietà degli attivi della quinoa possono contribuire a mantenere la salute gastrointestinale attraverso il riequilibrio del microbiota intestinale.

Da un punto di vista energetico ci colpisce la resistenza e la adattabilità: la pianta mostra una grande resistenza in situazioni ambientali avverse come la siccità e la salinità oltre che le basse temperature. Inoltre è la sua variabilità genetica che le ha permesso di adattarsi alle diverse condizioni del suolo dato che ogni varietà reagisce in maniera diversa allo stesso tipo di stress. La Quinoa ci insegna quindi ad essere forti e saldi mantenendo la flessibilità e la capacità di adattamento alle condizioni esterne non sempre favorevoli.