Questo articolo vuole essere una riflessione sull’importanza della giusta misura  in relazione al nostro apparato digerente e in particolare l’intestino crasso. La visione che viene proposta è olistica, quindi le funzioni di organo sono considerate come funzioni generali della persona, in ogni suo aspetto. Non viene sottolineata la eventuale separazione tra il livello fisico e gli altri livelli, ma favorita l’integrazione. Si sposa la visione della tradizione cinese che vede in ogni organo e nel meridiano associato un “circolo funzionale” e quindi una o più specifiche funzioni che coinvolgono tutta la persona, in ogni suo piano.

L’intestino crasso è la parte finale del nostro intestino e quindi anche del nostro apparato digerente. Questo apparato è organizzato per la trasformazione e l’assimilazione del cibo, il più solido e condensato tra le fonti energetiche di cui ci nutriamo, legato all’elemento Terra. Le altre fonti energetiche di nutrimento sono ovviamente l’Acqua, l’Aria e la Luce ed il Calore (elemento Fuoco). Possiamo quindi vederlo come un punto fondamentale di contatto con la realtà tangibile, con il mondo che ci circonda e con la concretezza della vita.

Il rapporto con il cibo è un rapporto generalmente attivo, richiede un impegno da parte dell’uomo, come di tutti gli animali, per trovarlo, cacciarlo o coltivarlo; anche la digestione è un processo attivo, un processo di estrazione dei nutrienti dal cibo, L’assimilazione dei nutrienti non è scontata e dipende da tanti fattori. E’ un processo che vede coinvolta tutta la persona, in ogni suo aspetto, come ben sperimentiamo nei momenti di stress o di crisi emotiva, durante i quali manifestiamo spesso problemi in questa funzione.

Come parte finale del tratto digerente è preposto al riassorbimento dei liquidi ed ha quindi una funzione di FILTRO molto importante e delicata, anche rischiosa se la osserviamo dal punto di vista del sistema immunitario. L’altra funzione da non dimenticare è l’espulsione dei rifiuti, liberarsi da ciò che non serve più ed è divenuto superfluo ( o magari lo è sempre stato!).

La sua lunghezza e la sua posizione favorisce il riassorbimento dei liquidi ma va a discapito della sua dinamicità e della espulsione dei rifiuti … per questo è incline alla stasi e all’accumulo. Possiamo immaginare l’intestino crasso come un luogo di sedimenti, dimenticanze, residui ed irrisolti.

Gli eccessi e gli azzardi pesano particolarmente su questa importante funzione, perché saturano e riempiono una zona già poco attiva e lenta nel suo lavoro. Possiamo immaginare anche come ciò che consideriamo superfluo e che ci ingombra inutilmente possa anche farci sentire oppressi, fisicamente, profondamente, visceralmente.1

Sentiamo parlare spesso di “memoria viscerale“: si fa riferimento a questo “dimenticatoio” dove vengono sepolte memorie di diverso genere pronte a risvegliarsi in caso di necessità. L’area viscerale è sede di un vero e proprio “secondo cervello” in gran parte autonomo rispetto al sistema nervoso centrale e di grande complessità. Una particolarità di questo sistema nervoso enterico è la produzione di una grande quantità di serotonina o ormone del buonumore: quasi la totalità della serotonina in circolo nel nostro organismo è prodotta dal cervello enterico.

Una ultima ma non meno importante funzione è la regolazione del sistema immunitario e del calore interno.

Allora quale alimentazione è indicata per coadiuvare questa importante funzione e prevenire la stasi e l’accumulo, favorire la produzione di serotonina e sostenere il nostro sistema immunitario?

Prima di tutto l’alimentazione dovrebbe essere ricca di fibre che aumentano la massa fecale e stimolano la motilità intestinale e l’evacuazione. I cereali sono un’ottima fonte, in particolare riso integrale, miglio, orzo decorticato o perlato, farro decorticato o perlato, fiocchi di avena o muesli (sempre cotto) e anche pane a pasta acida. I cereali devono essere sempre ammollati prima della cottura e cotti completamente in modo che la fibra sia morbida e siano ben idratati. L’orzo in particolare è un vero e proprio toccasana per l’intestino, producendo una condizione fresca e umida e facilitando il transito intestinale.

Le verdure cotte sono un’altra importante fonte di fibre. Le fibre che assumiamo con l’alimentazione hanno anche una importante funzione prebiotica, ovvero nutrono la nostra flora intestinale. Le farine bianche, così povere di fibra, sono delle vere e proprie colle per l’intestino, e ne rallentano la funzionalità.

Gli alimenti dovrebbero sempre essere umidi. I cibi troppo secchi sono sconsigliati perché asciugano molto l’apparato digerente e rendono difficoltoso il transito intestinale: i prodotti da forno in particolare sono da ridurre (fette biscottate, crackers, grissini, taralli, biscotti, anche gallette di riso ecc.).

Tra i rimedi della tradizione macrobiotica, molti sono indicati per l’intestino, considerato la radice della nostra salute: il miso ad esempio, una crema a base di soia fermentata, è ricca di probiotici fondamentali per la salute del nostro microbiota intestinale e molto rinvigorente; il kuzu è un amido utile nelle alterazioni funzionali e nelle influenze, prezioso per la sua capacità di ridurre la permeabilità intestinale.

Per quanto riguarda l’atteggiamento verso il cibo e verso la quotidianità a sostegno energetico dell’intestino, un importante indicazione ci arriva da Ildegarda di Bingen. Ildegarda di Bingen fa sempre riferimento a delle virtù morali quando parlava dell nostre funzioni fisiologiche, riportandoci ad una visione olistica. Prima di tutto curava l’anima, anche se poi utilizzava rimedi frequenziali  come le pietre o le acque informate, il canto, la musica e la danza, l’alimentazione e i rimedi fitoterapici. Ma come prima cosa lei guardava dove era lo sbilanciamento che produceva la sintomatologia. Lei collegava la funzionalità di tutto l’apparato digerente alla discretio o discrezione, ovvero la capacità di discernere e di avere una giusta misura. Questo collima con la funzione dell’organo  che è quello di discriminare quello che mi serve da quello che non mi serve. Questa è una importante correlazione, tra la nostra predisposizione interiore alla giusta misura ed il funzionamento dell’apparato corrispondente. Lei contrapponeva alla discretio, lo spirito di insoddisfazione e di rivolta che a suo avviso nuoceva alle viscere. in effetti c’è questa capacità dell’intestino di rivoltarsi e ribellarsi per qualcosa di inaccettabile o irritante. Ildegarda ci invita a considerare bene ciò che ci è utile da ciò che non ci è utile.

Questa è una riflessione importante da portare nel nostro quotidiano, soprattutto nelle situazioni di stress o di disagio. La reazione che noi abbiamo, sebbene sia istintiva e appunto viscerale, potrebbe nuocere al nostro intestino. Cerchiamo quindi di comprendere che tipo di reazione è più sensata e produttiva perché queste emozioni che noi alimentiamo, queste energie che muoviamo in noi, hanno anche poi un effetto sugli organi che sono coinvolti, che tendono a seguire la direzione dell’energia che stiamo producendo e nutrendo. Cercare quindi una giusta misura tra i cedere ed il rivoltarsi, cercare una giusta via che ci permetta di percorrere una via proattiva nel mondo. La discrezione tempera tutto (discretio temperat omnia), ovvero riporta ogni dinamica interiore che sia fisiologica o spirituale, alla giusta misura, al giusto equilibrio che è fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi.

Questo articolo non vuole essere indicazione dietetica ma solo uno spunto di riflessione su come il nostro stile di vita e l’atteggiamento interiore influenzino il nostro benessere. In alcun modo può sostituire il consiglio del medico di fiducia o le necessarie terapie farmacologiche e sanitarie in caso di patologia o disagio.